Sensori smart, internet, e una struttura hi-tech così ortaggi e fiori dialogano con le tecnologie.
Una serra intelligente, innervata da un “sistema nervoso” di sensori che permette alle singole piante di comunicare il proprio stato fisiologico ad un “cloud” su Internet che interviene in tempo reale e provvede a soddisfare bisogni idrici e nutritivi, in modo specifico e puntuale.
Il virtuoso progetto di agricoltura di precisione si chiama SIMPLe (PSR 2014/2020 Puglia – Misura 16 “Cooperazione” – Sottomisura 16.2 “Sostegno a progetti pilota e allo sviluppo di nuovi prodotti, pratiche, processi e tecnologie”), ha come setting il Salento (la mini serra pilota è in via di costruzione in agro di Arnesano) e vede lo sforzo congiunto di prestigiose realtà scientifiche come il Centro Euro Mediterraneo sui cambiamenti climatici (CMCC), Università del Salento, Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, Smarteducationlab srl startup innovativa, e poi Coldiretti Lecce in rappresentanza del mondo agricolo, la cooperativa Hydra, che offre consulenza in campo ambientale, l’azienda agricola Masseria Bianca di Corigliano d’Otranto, la cooperativa agricola San Rocco di Leverano, la New Generation Aquaponics, specializzata nei settori dell'acquacoltura, dell'idroponica e dell'acquaponica e Joulehub Mediterranean, leader nei settori della meccanica, dell’elettronica e della robotica. Un connubio virtuoso tra ricerca d’avanguardia e realtà produttive per la creazione di metodologie di coltivazione innovative, efficaci e soprattutto low cost.
In che modo questa serra sarà intelligente? Prima di tutto attraverso la creazione di sensori che da ogni linea di irrigazione rileveranno e invieranno informazioni ad un “cloud” remoto. La tecnologia IoT (Internet delle cose) permetterà che i dati inviati dalla pianta attraverso questi sensori specifici che misurano l’umidità del terreno e dell’aria, la luce ed altri parametri fisiologici, agiscano su elettrovalvole smart, ubicate all’inizio di ogni singola linea di irrigazione, che a loro volta si attiveranno fornendo acqua, e nutrienti in base alle necessità delle piante stesse. Insomma, niente più programmazione dell’irrigazione e della ferti-irrigazione pianificata a monte secondo una tempistica, ma azioni in tempo reale tarate sulle esigenze delle colture, linea per linea, in perfetta sintonia con i principi dell’agricoltura di precisione. Il sistema di sensori operante in logica IoT raccoglierà dunque una mole straordinaria di dati utili alla gestione delle condizioni di produzione e alla manutenzione della struttura.
"Cyber Physical System e Internet delle cose sono il futuro di questo settore: non si irrigherà più in modo uniforme in tutto il sistema colturale ma solo dove è necessario e quando è necessario",
spiega con entusiasmo Lucio Colizzi che è il direttore tecnico-scientifico di SIMPLe. Tecnologia ed agricoltura sono il pane quotidiano di questo vulcanico ed eclettico ingegnere informatico: per diversi anni alla guida della divisione Ingegneria Informatica del Consorzio Cetma di Brindisi ed, ora ceo e responsabile scientifico di Smarteducationlab, spinoff della ricerca e startup innovativa. Aperto alla sperimentazione di idee innovative, ed è il papà di “Ortinsieme”, un’associazione “green” che diffonde pratiche di agricoltura sociale mettendo a disposizione terreni in agro di Arnesano per la conduzione di piccoli orti su cui i cittadini si possono dedicare all’autoproduzione di frutta e verdura, condividendo anche risorse strumentali e conoscenza.
Il prototipo della serra intelligente, è ora in fase di sperimentazione in laboratorio, sta prendendo forma proprio in agro di Arnesano, sotto la supervisione di Colizzi che al progetto SIMPLe sta dedicando anima e corpo.
"Nonostante il Covid, nonostante le chiusure e le avversità del periodo siamo riusciti finalmente a terminare la fase di calibrazione dei sensori e a controllare l’irrigazione. Si materializzano i primi risultati incoraggianti",
dice con orgoglio.
"Utilizziamo solo tecnologie open-source - ribadisce Colizzi - perché vogliamo che la serra professionale sia smart, all’avanguardia, ma anche accessibile economicamente".
Il progetto permetterà, grazie al know-how di tutti i partner, di sviluppare un framework metodologico e tecnologico per la produzione e la raccolta di fiori ed orticole, garantendo il monitoraggio costante dell’ambiente di produzione e del prodotto.
"Questo si tradurrà in una maggiore resa produttiva – sintetizza il direttore tecnico-scientifico - nella sostenibilità ambientale, nella qualità del prodotto, nella razionalizzazione delle risorse e in un importante abbattimento dei costi. Il tutto evitando di utilizzare sostanze dannose per la salute".