Coltivare con l’ausilio di uno smart phone, interagendo con “cose” intelligenti (IoT, ovvero “Internet of Things”), per avere produzioni agricole eccellenti ma anche per salvare il Pianeta dallo spreco di acqua e dall’inquinamento.
Si è parlato di “Sistemi integrati automatizzati per la coltivazione indoor” nell’interessante webinar tenutosi il 17 giugno nell’Università del Salento (Aula Fermi). L’occasione per presentare il Progetto SIMPLe. Tanti partner, ciascuno con competenze differenti e complementari, coordinati dal responsabile scientifico Lucio Colizzi (Università di Bari e Smarteducation Lab).
E proprio a Colizzi il compito di introdurre i lavori del webinar (coordinato da Federica Stella Blasi) e spiegare nel dettaglio il progetto SIMPLe.
“Il 50 per cento dell’acqua utilizzata per coltivare non è necessaria alle piante – ha esordito Colizzi - Esiste una vera e propria filiera dello spreco”.
SIMPLe si candida ad essere un sistema di coltivazione indoor che rende non solo più facile la vita agli agricoltori, ma anche più sostenibili le pratiche agricole nel rispetto del Pianeta.
L’Agricoltura di precisione non è una novità, spiega Colizzi. “Le prime pubblicazioni scientifiche in questo settore risalgono agli anni 70 – sottolinea – Oggi il vero tema dirimente è la razionalizzazione di acqua, di fertilizzanti e di ore-uomo, ovvero del lavoro. Quanto sia importante ridurre la filiera dello spreco è evidente da un dato: il 30 per cento dell’acqua del Pianeta è per uso umano, il 70 è per uso agricolo, ma di questa percentuale la metà non è dovuta, non è necessaria”.
Coltivatori spreconi? Assolutamente no! Il problema è che non è facile individuare il potenziale spreco quando manca un sistema di misurazione ad hoc. Per la fertilizzazione, ad esempio, mancano dati per valutarne l’effettivo fabbisogno. Ci sono però alcuni studi sulla propensione alla sovra-fertilizzazione in agricoltura per non rischiare sulla produttività, per mettere al sicuro il raccolto. Con effetti decisamente negativi, tra cui l’accumulo di nitrati all’interno degli ortaggi che una volta assunti dall’organismo si trasformano in nitriti, sostanze che possono dare vita a reazioni cancerogene.
“Agricoltura di precisione significa fare la giusta cosa nel giusto modo, prevede l’utilizzo di misure geo-referenziate, con metodi di analisi dei dati che basati sulla geostatistica, che usa anche informazioni di contesto e modelli di crescita per individuare le cosiddette “zone omogenee” per le quali vengono definite specifiche “mappe di prescrizione”: una sorta di ricetta medica che orienta le decisioni colturali. Spetta poi sempre al farmer l’ultima parola rispetto a tali ricette”.
La parola chiave del progetto SIMPLe, in realtà, è l’aggettivo “smart”: nella serra entra la tecnologia IoT, gli oggetti (sensori e dispositivi) diventano intelligenti e “chiedono” servizi tramite la rete. Tanti oggetti che cooperano tra di loro diventano un sistema. “Un sistema complesso, non complicato”, assicura Colizzi. Di certo intelligente. Di certo un assaggio di agricoltura del futuro che, qui a Lecce, grazie al progetto SIMPLe, sta diventando realtà.
Per seguire tutti gli interventi del webinar vi consigliamo la visione del video integrale sui canali social di SIMPLe.